ROBERT CREELEY
Poesie scelte
La rima
Esiste il segno
del fiore –
per prendere a prestito
il tema.
Ma cosa o dove riavere
quello che semplicemente
non è più amore.
L’ho veduta
e dietro di lei c’erano
i fiori e dietro i fiori
niente.
Aspettami
... dai ad un uomo la sua
le dissi,
mascolinità: procura
quello che vuoi tu,
agi familiari
lo voglio
per lui e per se stessa:
a maggior ragione io. Tu
conserva le fondamentali
credi che il matrimonio
ipocrisie –
sia tutto?
In breve, prepara
Ah, benissimo,
una casa per se stessa.
dissi.
L’avvertimento
Per amore – ti spaccherei
la testa e t’infilerei
una candela
dietro gli occhi.
L’amore è morto in noi
se dimentichiamo
le virtù di un talismano
e lo stupore.
Il tunnel
Stanotte, niente dura a lungo –
Il tempo non dura.
Se vi fosse un fuoco
ora divamperebbe.
Se vi fosse un cielo
me ne sarei andato da tempo.
Penso che la luce
sia l’immagine finale.
Ma il tempo ritorna,
l’amore – e un’eco.
Un tempo passa
amore al buio.
Lady Bird
Una signora mi chiede
e le direi
cos’è il peso
che ha scoperto.
Era felice
e ora piange, ogni cosa
si complica
e diventa impossibile.
Dio sa se l’amo –
vorrei consolarla –
ma l’invenzione
è una pena parallela.
La mia per la sua,
la sua per la mia.
La collina
È qualche tempo da quando sono stato
da ciò che una volta mi aveva riportato indietro
e aveva ridotto il mio capo
ad un crudele strumento.
È semplice
da ammettere. Poi attuato
andar via, andar via,
tornare ancora.
Ma quella forma, devo replicare,
è morta in me, completamente
e non le permetterò
di ricomparire –
Questo dice la perversità, l’ostinata
magnanima crudeltà
che è in me
come una collina.
Le donne
«Egli si appoggia
ad una croce
e per quel tanto
il suo fardello aumenta.»
«Ma gli occhi
non possono morire sopra un volto
mentre le mani
sono inchiodate al loro posto.»
«Oh potessi crescere
alto quanto un albero
per essere tagliato
a sopportare tanta bellezza.»
Il nome
Sii naturale,
saggia
come puoi esserlo,
figlia mia.
Che il mio nome
sia in te carne
che ti ho dato
nell’atto
di amare tua madre,
tutti i tuoi giorni
i suoi modi
la donna in te
data
dalla misura della sensualità,
nessun’altra,
nessun altro pensiero
di questo se non il piacere
che tutte le donne
devono essere in lei,
come te. Non più saggia,
non più dalla natura
se non i capelli di lei,
gli occhi
che lei ti da.
Non esisterà mai
un’altra donna
come te. Ricorda
tua madre,
come sei venuta,
i giorni dell’attesa.
Sii naturale,
figlia, saggia
come puoi esserlo,
tutte le mie figlie
siano donne
per uomini
quando verrà il momento.
Lascia la retorica
a me,
tuo padre. Lasciami
parlare di questo,
risparmiandoti
tale vizioso esibizionismo,
superalo in te. Io non posso
essere altro che l’uomo
che osserva.
Il gesto
Il gesto che lei fa
per alzarsi,
tutta la sua carne bianca
e stanca.
Ora è mattina, ora
è notte e il sole
splende
come chiaro di luna.
Sole, per lei
fa che sia
luce
come plenilunio
e amore e bambini
che dormono
nella sua stanca
mente che li racchiude.
Le pietre
Cercando di pensare
ad una via d’uscita,
le pietre del pensiero
che spostano,
lanciate
in acqua,
molte altre cose.
Così la vita
è acqua, anche l’amore
ha una sostanza
simile.
Mancando
l’acqua una domenica
mattina Dio
non provvederà –
che sia mia moglie,
il suo calore
disteso
al mio fianco, che sia questo
senso di calda
umidità la condizione
di ogni fioritura?
Lascia cadere
la pietra,
pensa bene, pensa
bene di me.
Robert Creeley (Arlington, 1926 – Odessa, 2005) è stato tra i maggiori esponenti della lirica postmoderna. Iscrittosi ad Harvard, non portò a termine gli studi. Pubblicò le sue prime poesie sulla rivista «Wake» e nel 1949 iniziò una fitta corrispondenza con William Carlos Williams ed Ezra Pound. Nel 1954 Charles Olson, rettore del Black Mountain College (un collegio di arti sperimentali nel North Carolina), invitò Creeley a collaborare all’edizione della rivista «Black Mountain Review». Tornato in America, dopo aver trascorso diverso tempo in Giappone, visse a Taos e a San Francisco. Nel 1956 si recò in Nuovo Messico per insegnare ad Albuquerque e in seguito in una finca nel Guatemala. Nel 1960 ottenne il Master’s Degree dall’Università del Nuovo Messico. Colpito da enfisema polmonare, non volle mai farsi curare e negli ultimi anni andò a vivere a Buffalo.
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Testi selezionati da Per amore (trad. di A. Lombardo, Mondadori, 1971)