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Title

trad. dall’inglese di Luigi Paglia

L’ISOLA SUL LAGO DI INNISFREE


Mi alzerò e subito mi recherò, mi recherò a Innisfree,

e laggiù costruirò una capanna fatta d’argilla e canne:

avrò laggiù nove filari di fagioli, un alveare; solo

vivrò nello spiazzo ronzante di api.


Lì avrò un po’ di pace, la pace lentamente stillante,

stillante dai velami del mattino laddove esulta il grillo;

lì mezzanotte è un brillio, mezzogiorno un bagliore di porpora,

la sera è piena d’ali di fanello.


Mi leverò e andrò, poiché continuamente notte e giorno

sento l’acqua del lago lambire con suoni lievi la sponda;

mentre sono sulla strada, sui grigi marciapiedi, la sento

nella segreta intimità del cuore.


*


THE LAKE ISLE OF INNISFREE


I will arise and go now, and go to Innisfree,

And a small cabin build there, of clay and wattles made:

Nine bean-rows will I have there, a hive for the honeybee,

And live alone in the bee-loud glade.


And I shall have some peace there, for peace comes dropping slow,

Dropping from the veils of the mourning to where the cricket sings;

There midnight’s all a glimmer, and noon a purple glow,

And evening full of the linnet’s wings.


I will arise and go now, for always night and day

I hear lake water lapping with low sounds by the shore;

While I stand on the roadway, or on the pavements grey,

I hear it in the deep heart’s core.



A UNA FANCIULLA CHE DANZA NEL VENTO


Danza laggiù lungo la spiaggia;
che bisogno hai tu di curarti
del vento e dell’urlo del mare?
E sciogli pure i tuoi capelli
che la salsedine ha bagnato;
sei così giovane e non sai
il trionfo di sciocchi o l’amore
perduto appena conquistato,
il miglior operaio morto,
tutti i covoni da legare.
Che bisogno hai tu di temere
l’orribile grido del vento?


*


TO A CHILD DANCING IN THE WIND


Dance there upon the shore;

What need have you to care

For wind or water’s roar?

And tumble out your hair

That the salt drops have wet;

Being young you have not known

The fool’s triumph, nor yet

Love lost as soon won,

Nor the best labourer dead

And all the sheaves to bind.

What need have you to dread

The monstrous crying of wind?



LA MADRE DI DIO


Triplice terrore dell’amore; una fiamma caduta 
nel cavo di un orecchio;   
il battito delle ali per la stanza;   
il terrore dei terrori: portare   
l’intero cielo nel mio grembo.


Non avevo fondato la mia gioia tra quegli oggetti  
che ogni donna normale conosce,

il caminetto, il giro nel giardino  
il lavatoio in cui battiamo i panni

ed accumuliamo le chiacchiere?


Cos’è questa carne che acquistai con le doglie, quest’astro

caduto che il mio latte sostenta,   
quest’amore che al cuore frena il sangue  
o mi gela improvvisamente le ossa  
e mi fa rizzare i capelli?


*


THE MOTHER OF GOD


The threefold terror of love; a fallen flare
Through the hollow of an ear;
Wings beating about the room;
The terror of all terrors that I bore
The Heavens in my womb.

Had I not found content among the shows
Every common woman knows,
Chimney corner, garden walk,
Or rocky cistern where we tread the clothes
And gather all the talk?

What is this flesh I purchased with my pains,
This fallen star my milk sustains,
This love that makes my heart’s blood stop
Or strikes a sudden chill into my bones
And bids my hair stand up?



*

Fotografia © Anna Di Prospero


17/02/2023

Pardiez

“TUTTO È MUTATO”.
TRE TRADUZIONI DA
WILLIAM BUTLER YEATS

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