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Title

trad. dal cinese di Francesco De Luca

ALTALENA


Prendevo sempre come altalena un vascello spaziale

e, cantando, inseguivo il sole;

volavo oh volavo, sempre tornavo sul posto in volo,

me la prendevo con le mie gambe corte.

Quando saltavo giù, era già notte,

oh una lunga notte, lunga dieci anni [1];

quando poi ho ritrovato l’altalena,

ero già un giovane dai capelli neri,

il mattino è così bello, bello come rugiada,

canzoni colorate volano ancora in cerchio;

i bambini aprono coraggiosamente le mani,

per ravvivare rosso-dorati raggi di sole.

Bambini, quanto vorrei alzarvi in alto in alto,

per sempre lontani dalla terra irregolare;

per sempre più in alto del crepuscolo,

       per sempre più in alto dell’oscurità,

per sempre vivi nella bellezza dei giorni.


1977


[1] Era un allora noto riferimento ai «dieci anni» della Rivoluzione culturale.


*


秋千


我曾乘着秋千的飞船,

唱着歌,把太阳追赶;

飞呀飞,总又飞回原地,

我只好怨自己的腿短。

我跳下来时,已经天黑,

好长的夜啊,足有十年 [1]

当我又一次找到了秋千,

已经变成了黑发青年。

早晨仍像露水般好看,

彩色的歌儿仍在飞旋;

孩子们大胆地张开双手,

去梳理太阳金红的光线。

孩子,我多想把你高高举起,

永远脱离不平的地面;

永远高于黄昏,永远高于黑暗,

永远生活在美丽的白天。


1977年


[1] “十年”当时人人皆知指刚刚过去的十年“文革”。



***


CANTO DEL SEPOLCRO ORIENTALE (II)


Oh camelia, camelia,

per te ho sparso

il mio sangue giovanile.

E tu verso di me sciolto lacrime,

ma non posso rispondere,

       non posso rispondere,

perché un signore

ti ha già comprata.


Oh camelia, camelia,

la tua bellezza

è calpestata dall’uomo.

E io soffro per te,

ma non c’è il minimo problema,

non c’è il benché minimo problema,

perché un diavolo

mi ha già strangolato.


1978


*


东冢歌声(二)


山茶呵,山茶,

我青春的血液,

为你播洒。

你向我流泪,

却不能回答,

——不能回答,

因为有一个官人

已把你买下。


山茶呵,山茶,

你美丽的生命,

被人践踏。

我为你痛苦,

却毫无办法,

——毫无办法,

因为有一个魔鬼,

已把我扼杀。


1978年



***


NOTTE DI PRIMAVERA


È un’inaspettata notte di primavera,

in un cielo violaceo sparpagliate stelle.


File e file di fiori di pioppo caduti

dormono soddisfatte e beate.


Vicino agli alberi più volte sfregiati,

lo so, già sprofonda la terra.


La fantasia va in frantumi

mentre si diffonde l’incubo...


Fine marzo 1979


*


春夜


这竟是春天的夜晚,

暗紫色的天上群星散乱。


一串串坠落的杨花,

睡得满足又酣甜。


在疤痕累累的树旁,

我知道大地已经塌陷。


幻想粉碎了,

噩梦却在蔓延……


1979年3月底




Gu Cheng (Pechino, 1956 – Auckland, 1993) è stato uno degli esponenti più rappresentativi della cosiddetta “poesia oscura” cinese. Figlio d’arte, il padre, Gu Gong, era un membro del partito. A dodici anni la sua famiglia fu mandata in una zona rurale della regione dello Shandong per essere “rieducata”. Passò così la sua adolescenza a contatto con la natura, allevando maiali e sognando un mondo contadino. Negli anni Settanta gravitò attorno alla rivista «Oggi», divenendo una celebrità internazionale. Nel 1987 si stabilì con la moglie Xie Ye in un piccolo villaggio sull’isola di Waiheke, in Nuova Zelanda. Nell’ottobre del 1993, Gu Cheng la aggredì colpendola con un’ascia, dopodiché si tolse la vita.



*

Fotografia © Eikoh Hosoe


18/04/2024

Pardiez

“PER SEMPRE VIVI”.
TRE TRADUZIONI DA
GU CHENG

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