top of page

UNA PRESA SALDA


Un boato di te ha scosso la terra

e le montagne intorno,

poi ha aperto il becco lasciandone cadere

l’avido serpente tra le foglie.


Io l’ho raccolto

correndo come una fuggiasca, un morso spettro,

senza guardare la trama dei briganti

alle mie spalle.


Tu mi baciasti da parte a parte

trapanandomi la carne,

io ti schivai con una timida capriola

della lingua.


Il tuo veleno sguainò la spada,

fece le condoglianze alla ragione.


E io perduta

e con la bocca ancora da sfamare,

cercai una presa salda, un tetto

nel tuo nodo.



E DIRE


È rimasto soltanto un fiammifero di te.

Ne stivo fino al vigore ultimo

la belva più crudele.


Aspiro l’eco delle briciole,

mi semino dentro il granaio dei volti,

vado a capo.


E dire che mi manchi

è contemplare le stagioni che fioriscono,

è misurare il salto della perdita

ora che i fili del tuo ordito sono forti

e giacciono nascosti nel mio ventre.


E dire che mi manchi

è decifrarti l’alfabeto dell’assenza

nella nebbia,


guardare questa vita scorticata

produrre un taglio

che risanguina

e rimarca.



È LA LUCE CHE INSORGE


Il tempo, dicono, mette le cose a posto.

Così anche quest’altra delusione collasserà

dimenticata in un armadio.


Mi faccio largo tra la folla del perduto

fino alla prima fila dei tuoi baci,

provo a decapitarli con furia disperata.


E accendere un gran fuoco sotto i tuoi occhi neri,

dissotterrarne col rovescio della mano

la materia,

mi dà un confuso senso di coesione.


«I morti non tornano»

– bisbiglia una voce nella stanza –

ma vedo mille scintille

piantarsi con la tenda lungo le rovine,

prendere il corpo scucito di noi due,

accomodarne la ferita con filo saldo e doppio.


È la luce che insorge,

alleggerisce la pressione dell’addio

e dalle retrovie del fronte


si ostina a perseguire un tuo ritorno.

Monia Gaita (1971) è nata a Imola, ma vive da sempre a Montefredane. Giornalista, critico letterario, direttore editoriale della Delta 3 Edizioni (collana «Ancoraggi»), è dedita da sempre alla poesia. Ha pubblicato i libri: Rimandi (Montedit, 2000), Ferroluna (Montedit, 2002), Chiave di volta (Montedit, 2003), Puntasecca (Istituto Italiano Cultura Napoli, 2006), Falsomagro (Editore Guida, 2008), Moniaspina (L’Arca Felice, 2010), Madre terra (Passigli, 2015 – Premio di Letteratura allo Spoleto Art Festival 2016), Non ho mai finto (La Vita Felice, 2021). Collabora con «Il Quotidiano del Sud» e con importanti riviste web e cartacee. È presente in dizionari e antologie poetiche.



*

Fotografia © Harry Gruyaert


19/11/2021

Nuovi versi

POESIE DA
“NON HO MAI FINTO”
DI MONIA GAITA

bottom of page