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***


Luce e scandire ultimo del

ritmo del bianco,

lo scandire

del bianco

il pausarius nella luce.

Dai, mettiti le scarpe, fruga scarpe in un mucchio

e le scarpe di un morto slacciate ti conducano

per il campo di neve accecante e poi spinata

dello scandire del ritmo che conduce al

nugolo.

Tremore dal piacere, tremore dal vedere

annunciano la stessa violenza, iterazione

infinita finita al potere del korban,

avvicinati e afferra l’immagine, non sei,

rispondi con il più altero dei silenzi.



***


Bianca laforgue se bianco tempo sparge la sete

della luna laforgue nel rictus che riforma

sul volto la roccia putrida, il suo moto

lento di nome e luce, il suo grido sbagliato

in direzione della luna? Un cane che latra

Adonái, è sete del tuo colpo, Adonái,

il cui luogo è l’ascolto

la radice dell’errante fatta osso

la radice affilata risalita al torace

bianco ludo di sete il cui tempo è lo sguardo

è tua questa infinita carità del tremore.



***


Il bianco ius che ride del segno del tuo volto

quaesivit caelo certum, tradisce ancora un riso

estremo quando scorge il caos che la tua mano

ha formato al mio verbo, ha bruciato

sulla resina del diviso

la mano tarata.

Ancora, siamo ancora l’arteria che ha glossato

che mani ricompongono nel volto del mio riso

che si può il potere di non voler volere:

mi è ius la notte e il suo limite,

sono il padre e nascondo il nome di mio padre.

Ianus Pravo è nato a Treviso, ma ha vissuto la maggior parte della sua vita a Barcellona, in Spagna. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi di poesia in lingua spagnola Mudrà (Caracol Nocturno, 2003), N. S. A. (Caracol Nocturno, 2004) e, in lingua italiana, Senz’arma che dia carne all’imperium (con Leopoldo María Panero, SEF, 2011; versione spagnola: El Ángel Caído, 2015) e Il cervo giudicato (Anterem, 2022, postfazione di Maria Grazia Insinga). È tra gli autori inclusi in Poeti della lontananza (a cura di Sonia Caporossi e Antonella Pierangeli, Marco Saya, 2014). Di Leopoldo María Panero ha tradotto in italiano: Narciso nell’accordo estremo dei flauti (Azimut, 2005), Dal manicomio di Mondragón (Azimut, 2007), Peter Pan non è che un nome. Poesie 1970-2009 (con Sebastiano Gatto, Il Ponte del Sale, 2011) e Il cervo applaudito (EDB, 2013). Ha ricevuto, per la silloge Segno e ventre, il premio speciale del presidente della giuria a Bologna in Lettere 2021. Ha inoltre partecipato come autore e attore ai mediometraggi Banned (2013) e Estantigua (2014), con la regia di Irada Pallanca (NOoN).



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Fotografia © Hossein Goshtasbi


09/02/2023

Nuovi versi

POESIE DA
“IL CERVO GIUDICATO”
DI IANUS PRAVO

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