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Tutta l’infanzia gli ho visto
allungarsi le dita e poi spiato
in vetrine dove avrei potuto
comprare il mio odio: l’altro
che mi rende così orribile e
ripugnante l’idea della sua vita.
L’ho potuto ascoltare da tutte
le bocche della storia, dalle pazzie
più squallide etichettate da
medium gnostici e dall’amore per
ciò. Non lo sopporto
qui, autovedendomi. In questo
ascolto che dice, bruciato tra
squarci e falde. Se mi si togliesse
questo gravitare sulla superficie.
Poiché da me stesso già compio tutte
le ondulazioni. Avresti detto con un corpo.
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È stucchevole parlarmi
parole gommose che
pizzico e gonfiano.
I sistemi combaciano
e non,
è stucchevole
e non lo è questo
sortilegio. Trasversali
penetrano fuggono. Cosa
accade tra il sedicesimo
e diciottesimo elettrone
gravitante che la presenza
assenza del mio non mio
nucleo energetico non sappia
già disconosca immagina.
***
Estraniato al luogo. Topico umano
svelato nei meccanismi. Quel giovane
o vecchio che ero se lo sarò giammai.
Dalle nuvole da ogni specie di gas
o materia. Pedagogicamente risulta
di un assurdo non gratificante, nemmeno.
Amato dai padri e dalle madri. Nel fondo
delle dita le madri in candida ovatta.
L’unico incesto possibile è quello
con se stesso. Poiché la dilatazione
del punto ci unisce, resta difficile
il ritrovamento per scopi amorosi.
La salvia, l’edera cigolante sulle pietre
dove vecchio e da più morti accumulate
sotto il loro peso devastato. Mentre
nella somma stanza attendi giovane
e vergine, sospeso nella peluria adolescente
non più santo che donna, cervo, allotropico.
Quanto spazio e tempo tra voi alligna.
Eppure ci sembra un microbo
l’infinito degli inizi e dei termini.

Gino Scartaghiande (Cava de’ Tirreni, 1951), vive e lavora tra Roma e Salerno. Laureato in medicina, nel 1977 ha pubblicato Sonetti d’amore per King-Kong (Cooperativa Scrittori; nuova ed. Graphe.it, 2023) a cui sono seguiti altri titoli quali Bambù (Antonio Rotundo, 1988), Oggetto e Circostanza (Il Labirinto, 2016 – Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia), Cavallucci marini (Il Labirinto, 2022) e Inconvertendo (Battello stampatore, 2022). Sullo scorcio degli anni Settanta è stato tra i collaboratori di Prato pagano e tra i fondatori di Braci (1980-1984). Sue poesie sono state tradotte in più lingue.
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Immagine di copertina: Francis Bacon, Trittico 1, 1944
22/02/2023
