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Erba amara, fatica è la resa
incondizionata a Dio
bellezza che volge in pietra,
morire oggi nel deserto delle
cose, la fine immatura del giorno
– mia vita,
mia vita involontaria.
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Spina di cardo
bianco costato
folle perdono
del sangue
– mio padre
è cieco,
traccia la via
solo col canto.
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Da qui non si parte
né arriva.
Dio, spazio d’eterna resa.
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E a chi resta, resta la sete e il pianto,
il giogo eterno della memoria,
l’umano niente nel farsi polvere
fuoco, sostanza stessa di dio.
È scesa la notte sui monti, tra le malghe
che amavi tanto. Ora attendiamo soli
il giorno, nel nascere al nuovo canto.
Il tuo cuore è cieli quieti e lontananza.
Luca Pizzolitto nasce a Torino – città dove attualmente vive e lavora come educatore professionale – nel 1980. Da più di vent’anni s’interessa di poesia. I suoi ultimi libri pubblicati sono: Dove non sono mai stato (Campanotto, 2018), Il tempo fertile della solitudine (Campanotto, 2019), Tornando a casa (Puntoacapo, 2020), La ragione della polvere (peQuod, 2020), Crocevia dei cammini (peQuod, 2022), Getsemani (peQuod, 2023 – prefazione di Roberto Deidier). Nel 2023 è stato inserito all’interno dell’antologia Nord i poeti, vol. II, edita da Macabor. Da fine 2021 dirige, per conto della casa editrice peQuod, la collana di poesia “Portosepolto”. È ideatore e redattore del blog poetico «Bottega Portosepolto». Cura la rubrica Discreto sguardo per «Poesia del nostro tempo» e Polaroid – istantanee di poesia per «FaraPoesia».
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Fotografia © Gueorgui Pinkhassov
25/04/2024