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La bava (GIULIO TURCATO, 1959)


Scendo lungo l’argine

dritto dentro me stessa

la colatura dorata dell’anima

lascia impressioni a filo d’erba

come in quelle mattine scalze

quando tessevo le bave della notte

nella traversata per raggiungere casa

avevo la bocca piena di foglie e baci

non ancora concessi

a volte ti dicevo la punta del pino

quando cola a picco nello stomaco

con la sua resina profumata

a volte tacevo.



Ophelia (JOHN EVERETT MILLAIS, 1851-52)


Mi abbandono ai canali irrigui

come Ofelia, ma senza l’argento delle sue vesti

la sua dolce follia

cerco di intonare una filastrocca perduta

nei giorni in cui i seni sbocciavano

facevo lente bracciate colme di fieno

poi guardavo te il custode

dell’orto, del campo senza steccati

sempre intento a frantumare le zolle

nel punto in cui la radice si estenua

cede e viene alla luce

con quello strappo necessario

per trapiantarsi altrove.



The Lady of Shalott (JOHN WILLIAM WATERHOUSE, 1888)


Sono scesa in fretta e ora sono qui

bianca e disarcionata ma voi non capirete

ho temuto fino alla fine perché non potevo

– pensieri che dallo specchio mi entravano in gola –

non volevo rifrazioni di vite possibili

cambiare rotta ecco quello che le dita suggerivano

inciampando sulla tela

ho ancora dita sottili e non finirò stesa

non sotto palmi di terra

le mie ossa ancora cantano e allora

mi sono precipitata nel fiume

nessuna croce per me io volevo solo salpare

senza chiodi via le catene

e non l’ho nemmeno fatto per lui

che cavalcava la luce come un dio

l’ho fatto perché è solo mio il destino.



Newton (WILLIAM BLAKE, 1795)


Newton, la senti l’alga blu

sotto la coscia destra?

c’è una furia minerale nella roccia

dove ti ho fatto sedere

nudo come una creatura appena nata

newton newborn

hai paura del buio

la luce, vuoi il bianco

e un compasso e un foglio

per misurare l’universo

newton knew once

ma quel che non sai

non lo trovi pensando.

Elisabetta Sancino, nata e residente in provincia di Milano, è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne a indirizzo storico-artistico e lavora come docente di lingua e letteratura inglese e guida turistica autorizzata, collaborando attivamente con enti italiani e stranieri volti alla promozione della cultura e dell’arte, tra i quali l’English Heritage e lo Shakespeare Birthplace Trust. Ha pubblicato tre raccolte di poesia: Frammenti viola (96, rue de-La-Fontaine Edizioni, 2016), Il pomeriggio della tigre (Terra d’Ulivi, 2018 – terzo premio ex-aequo al concorso nazionale Don Luigi di Liegro 2019) e Collezione Privata (puntoacapo, 2021). I suoi testi sono presenti in antologie, siti, blog e riviste letterarie e sono stati tra i finalisti, segnalati o premiati in diversi concorsi nazionali. Fa parte della redazione del blog letterario «Versante Ripido», dove tiene la rubrica ‘The Scarlet Letter’, dedicata all’arte e alla poesia, con particolare attenzione alla letteratura dei paesi anglofoni.



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Fotografia © Kyle Thompson


11/06/2021

Nuovi versi

POESIE DA
“COLLEZIONE PRIVATA”
DI ELISABETTA SANCINO

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