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Inediti

VALENTINA DE MARCO

A UNA MADRE


Nasce mia madre prima di me.

Nasco prima di sapere qualcosa di lei.

Nasco dal dolore dell’inconsapevolezza.

Io e Lei.

Due radici nell’albero del mondo

si orientano da Nord a Sud.

Nasce mia madre prima di me dal dolore nervoso

di arrivare alla luce.

Nasco io e sono sola.

Un difetto sulla pelle che mi marchia in penombra.

Una distanza che appare in alto.



AMANTI


Questo ingombro di ossa, carne e sangue,

così esposto seppur dormiente,

si rannicchia dentro l’Io che voglio.

Si srotola in punta di piedi per arrivare al tuo bacio.

È del tempo, senza l’attesa,

l’incastro che prepara l’amante perfetto.

La fatica può alzare muri molto più alti.

L’attimo si inclina a noi e ci unisce.



AVANTI E INDIETRO


Un orologio buttato nella mia mente fa un passo indietro.

Due lembi si aprono,

mantengono un grembo colmo di cenere.

Strisce come insetti si aggrovigliano, formano una rete.

Sopra l’azzurro.

Tra la cenere, corde simili ad insetti formano una rete.

Sopra l’azzurro.

Nel mezzo, labirinti simili ad insetti formano una rete.

Sopra l’azzurro.




Valentina De Marco è nata a Crotone nel 1984 e vive a Salerno. Ha iniziato a scrivere versi sin da giovanissima, aggiudicandosi il Premio nazionale Salvo D’Acquisto. Finalista a vari concorsi letterari (tra cui il Premio Guido Zucchi), nel 2021 pubblica la sua raccolta d’esordio Ombre (AttraVerso).



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Immagine di copertina: Egon Schiele, La morte e la fanciulla, 1915


24/06/2022

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