Inediti
LORENZO FAVA
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La sola cosa che ho a cuore
è la sincerità dell’intento. M’infuria
chi ha occhi sulla luna e non morde
dall’alba un nuovo sole.
***
Dio interloquisce per un attimo
e la parola è libera di volare.
Pronuncia oltre il confine del pensabile,
siede a margine con gli ultimi,
ha imparato la bontà dai cuori
degli sconfitti, dalle menti più lucide
il massimo della calma, dalle mani
dei veri la faccia della vittoria.
Ne ha memorizzato i lineamenti
come la storia fa con gli eventi,
ha imparato da mille ripetizioni
l’arte del respiro. Del perdono
ha fatto una scultura gigantesca,
ha cavato il marmo dalla nebbia
e ne ha prodotto un uomo buono.
Domanda qualcosa che precede
lo zero, il punto ultimo di chi ha
il passato di fronte.
***
Forse è davvero
per lasciarsi un poco vivi, non so
altro, misure non ne ho quando sento
il senso che s’accende e un colpo
di grafite trova la premura di scrivere
se stesso non me.
***
È un momento di calma, la teiera
sulla fiamma fischia, il posacenere
ferma le carte sulla scrivania
e la strada tace. Rimane poca luce
all’avvento dell’inverno, ritornano
nasi gelati ma nessun volto attorno
è scuro. M’illudo l’immenso cerchio
del cielo trovi un punto fermo,
auguro al mio prossimo un senso
di pace come lo provo adesso.
Questo basta al pensiero mentre
mi passo un giro di pettine e dico
sto bene: un ammiraglio in nave
col mare a forza alta.
Lorenzo Fava è nato nel 1994 ad Ancona e vive a Macerata, dove svolge attività giornalistica. Nel 2019 ha pubblicato la raccolta poetica Lei siete voi (LietoColle). Suoi testi sono apparsi su «Inverso», «Atelier», «Suite Italiana», «Nuova Ciminiera» e «Critica Impura».
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Fotografia © Francesco Jodice
04/06/2021