Inediti
CRISTINA ANNINO
LEGGENDA METROPOLITANA
Mise le gambe in su, in una
mossa sola, tale e quale la tigre e
le fiere in genere. Era
forse un fatto
privato e doveva farlo. Mi
fissò con
l’estro di quelli e i polsi: come siamo
cambiati! liberi prima e ora?
Sembrava la gola
profonda d’un gallo, può darsi, un ex
voto; lui santo, noi no; noi si
smonta a ogni fermata, si svuotano
chiese: mi spiego?
Prego, sto in croce, da qua vedo
poco. Nessuno fiatò. Ma simulando
si giunse al vero: Chi tra voi è lo Spirito
Santo? in piedi! Allora l’ego d’ognuno
s’alzò, disse «Io». Parola di verità.
L’AMANTIDE LAICA
Lei tratta il letto com’una
palla, materasso
via (l’ha appena bagnato
l’acquazzone d’un ferro); lei acciuffa
ogni trillo, «dico io, non saremo
mai soli, mai! Se non
vado son guai da pelare.
Pronto!» Lo squadra dall’alta
capigliatura.
Poi in treno, si
sa, folgora la natura.
Sul carro merci
senza pensieri, bagaglio, nemmeno
velocità, sdraiati (Piovono
pioppi di tutti i colori!)
lui ha
poco d’altezza e di fato, una
palla che ruota sull’asse
propria, se vola. Alata
l’aspetta alla rete (prevede la
natura i suoi
eredi che lei lascerebbe sul
ramo), ma beve corpi come
nessuna. Un’atleta! Così ingoia
l’amante per sentirselo in gola.
IN CAMERA CARITATIS
Quando insieme si
faceva famiglia, qualche
santo nostro volò, formò
un giro beato in un altro
posto e il secolo intero
fu quelle gambe. Una botta di
lampo agostiniano, direi;
luce addosso, piante (la
casa era altissima all’11°
piano). Spaccai lo
spazio in due, che chic fu
farlo: quel vizio
grande tu eri dentro
di me, io fuori. Per
l’immenso
pensiero a stanza invece
tra noi Nessuno è abbastanza
nomade in un altro.
Cristina Annino (1941-2022) è cresciuta ad Arezzo e ha studiato a Firenze Lettere moderne. Al Caffè Paszkowski entra in contatto con il Gruppo 70. Nel 1969, con le edizioni Tèchne di Firenze, pubblica il suo primo libro di poesia, Non me lo dire, non posso crederci. Nel 1984 viene inclusa da Walter Siti nel terzo volume dei Nuovi poeti italiani (Einaudi). Nel 1987 grazie ad Antonio Porta pubblica per Corpo 10 di Milano Madrid, grazie al quale vince l’anno dopo il Premio Pozzale Luigi Russo. Nel 2001 è inserita da Franco Loi e Davide Rondoni nell’antologia Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000 (Garzanti, 2001). Tra le sue raccolte si ricordano anche Céline e Anatomie in fuga, quest’ultima pubblicata per Donzelli nel 2016.
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Fotografia © Christopher Anderson
29/10/2021