
Inediti
CINZIA COLAZZO
SETE
Ho provato a togliermi
l’amore di dosso
e ora dormo
su una testa da vecchia
avevo sempre sete di qualcosa
sete
di acqua dolce
allora mi sono strappata tutto
per avere ancora più sete
mi sono legata una fibbia al collo
stretta stretta per non riuscire a bere
mi sono chiusa in casa come in lutto
con libri e sigilli neri
immaginando l’insetto che eri,
ci sono riuscita per sei mesi
e adesso che è autunno
ho iniziato con le spremute
ma ho sempre sete
POETA HACKER
Aprire la scatola nera della lingua
da pirata poetica
che scova i codici e li penetra,
li decodifica li spacca,
immettere un bug-farfalla
nel muschio maschio e merlato
che marchia con un essudato
succo lo spazio di utero e lombo.
Al codice binario surrogare
un ternario, un settenario
un pittogramma-giambo.
A occhi bassi non controbatti
e inventi una She-Shakespeare, una Goddess
una déesse, una poetessa poeta poetrice
anche se
non sarai una poeta-poeta che fa poesia-poesia.
La poesia è violenta, o tutto o niente,
la poesia o la gola
cosa vuoi dire con la stessa parola dei padri
nella contaminazione radioattiva?
Sbatte la libellula nell’armadio:
Rosselli è viva!
Codificare un ordìre oltre il pieno-vuoto
drago-virago, mela-serpente
partorire fiori, cullare fiamme
portare in poesia una Ermione-Jamila
Farah, Fang, Xiāng, Kwame.
Assolda un hacker poeta per far saltare
il linguaggio e il fantastico,
scava dentro un distico per trovare un
purissimo lampo verde laccato
sangue di eucalitto sacrificale
al posto dell’ancella e dei tori.
Concepisci un luogo dove non ti svegli
perché non dormi
e ti svegli
perché non muori.
OGGETTIVAMENTE
resti di pollo, gelatina su cartilagine,
carta da forno tostata, crosta di edamer
scroscio
d’acqua tiepida sui lipidi, rumore bianco di boiler,
flusso nei tubi, le verdi bottiglie alla fine del placebo
lavastoviglie vuota, lavare via i resti di dessert con la lisciva
le mani rosa e molli contro la rosolatura, riluttanza abrasiva
sul pensiero, l’anima messa a riposo lontanissimo,
in un bosco
ora è tutto lindo, lindo, lindo il lavabo bianco, in bocca un limone intero
«Io non sono la soluzione», dice l’uomo con le guance da coniglio
ascolto l’eco, poi asciugo le stoviglie
Cinzia Colazzo (1976), laureata con lode in Filosofia e diplomata in Pianoforte, ha lavorato come pianista accompagnatore, traduttrice, correttore di bozze, insegnante di italiano all’estero, venditrice di pianoforti Bechstein e pedagogista. Nel 2023 ha pubblicato la silloge Il mare brucia (Pequod). Con Luce al neon (Vita Activa Nuova, 2024) ha vinto il Premio Rilke. Nel 2025 la raccolta inedita How to Paint a Poem è risultata finalista al Premio Bologna in Lettere. Con il Collettivo 3Poete ha presentato performance poetiche a Berlino su invito della Haus für Poesie.
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Fotografia © Cristina De Middel
28/05/2025