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Inediti

ANITA PISCAZZI

***


Siamo esuli da prima del mondo

nessuna dimora ci lega.


Anche il legno era un ramo prima

e rimpiange la scorza.


Ma come tenere il silenzio, se i falchi

volano insieme alle allodole?



***


Di quella terra, vidi cose che non so dire.

Tu che sei il tutto, che conosci

il mio suono, tu che stai.


Ti inseguo. Ti farò da coperchio.

La mente sarà risorsa.

Nel petto, la tua strada.


Che giorno è questo?


I lunari mi accompagneranno pazienti

al leone nascosto nel fianco di agnello.


Accetto la ferita, ti darò altro volo.

Non dire nulla, solo proteggimi.



***


La luna mi accompagna da un capo

all’altro della terra.


Cellula dopo cellula, sento farmi fuoco e tutta

l’aria si fa libertina.


S’eppure guasta, mi privo della

sua sembianza, il mio posto è vacuo.


Se tu girerai intorno al tuo asse, vedrai

gli alberi fiorire.




Anita Piscazzi si occupa di studi etnomusicologici e didattico-musicali. Ha pubblicato: Amal (Palomar, 2007), Maremàje (Campanotto, 2012), Alba che non so (CartaCanta, 2018), Ferma l’Ali, cd poetico-musicale (desuonatori, 2020). Tradotta in diverse lingue, è in Ossigeno Nascente (Atlante dei poeti contemporanei italiani dell’Università di Bologna), in Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea (Raffaelli, 2018), in «Poetry Sound Library»» di Londra e in «Voices of Italian Poets» dell’Università di Torino. È Premio Isabella Morra 2017, Premio InediTo 2017, terza vincitrice del Premio Lorenzo Da Ponte 2021 per romanzi musicali.



*

Immagine di copertina: Mostra Studio Azzurro. Immagini Sensibili (Palazzo Reale, Milano 2016). Fotografia © Simona Denise Deiana.


09/02/2022

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