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Avamposto (serie II – n. 1)

DALLA PARTE DELL’OMBRA

maggio 2024

pp. 120

ISBN 978-88-946899-3-8

€ 10,00 (escluse le spese di spedizione)

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«Come il volto splendente della luna / quando il sole scompare, / ognuno è la luce / della morte dell’altro.» Il nitore dickinsoniano, metafisico dei versi inediti di Carlo Boassa evoca il tema al cuore del nuovo numero di «Avamposto», primo della seconda serie. Discesa agli inferi o catabasi; coabitazione e comunicazione fra noi, gli umani viventi, e loro, gli innumerevoli ubiqui morti; “critica della vita”, ovvero del vitalismo mercificante che ogni giorno di più ci divora, individui e spazi comuni, interiorità e risorse collettive (Roberto Portas). Le soglie fra i mondi – dei vivi, dei morti, dei sogni, della poesia – sono sempre socchiuse e praticabili, auscultabili. Da qui, in apertura, le “ipotesi” di Emanuele Dattilo, nucleo iniziale di un più ampio progetto di scrittura calato negli archetipi antropologici. Da qui gli approfondimenti saggistici dedicati all’opera di Mario Benedetti (Sergio Cicalò, con la seconda parte dell’ampio studio relativo a Pitture nere su carta) e Marina Cvetaeva (Giovanna Menegùs, con una “lettura con-creativa”). È lo stesso comun denominatore rintracciabile, pur nelle differenze stilistiche, negli inediti presentati, che si devono a cinque poeti italiani viventi: Antonio Pibiri, Carola Allemandi, Giorgio Papitto, Ivan Crico (in un idioma veneto arcaico), Carlo Boassa.

Con la seconda serie della rivista vengono inaugurate due nuove sezioni: La voce nell’ombra, a cura di Giovanni Laera, di volta in volta dedicata a un significativo poeta del passato, più o meno recente, da scoprire o riscoprire attraverso una scelta di testi sufficientemente ampia, e uno spazio di Traduzioni inedite offerte con originale a fronte. Si comincia con i versi di Antonio Santori e con la versione dall’arabo, a cura di Simone Sibilio, di otto liriche del palestinese Ghassan Zaqtan. 

Come già nella prima serie, le illustrazioni sono di Luca Tommasi.

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