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Il progetto è deciso, non avrà che due voci
e nel togliere sceglierà la grazia dei gesti
le spiegazioni prima dell’avvenimento:
si apre e non si pronuncia, è come le altezze
come nessun respiro.
Forse la scelta è conoscere e nient’altro,
dai muri delle case ogni voce è passata,
i volti si bruciano nelle immagini.
È la stessa sera
dove l’erba è solo colore e la paura
detta le modifiche, i segni di un’altra via.
Qualcosa di identico è accaduto
solo per la domanda e lo sguardo.
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Ascolta, le radio muovono il vuoto
e l’immagine si è estesa.
Piccole luci entrano dalle vetrate,
la fonte in un giorno di pioggia.
Scarti il latte, la cucina si riempie di idee.
Parli delle sedi avanzate dove saremo esempi,
visitatori costanti e ombre per un futuro di volti.
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Non arrivano più i giorni. L’estate trema
le linee prolungate dell’erba intasano
gli occhi di piccoli animali.
Colonie e nomi non sono più una proprietà.
Gli elementi si fissano, al momento tutto cede.
In brevi e incessanti pause l’ombra si anticipa
in grandi ricchezze.

Luca Minola è nato a Bergamo nel 1985. Ha pubblicato, con F. M. Tipaldi, la raccolta Il sentimento dei vitelli, (EDB, 2012 – Premio Maconi Giovani 2013). Suoi testi sono contenuti nel «Quadernario Almanacco di Poesia» a cura di Maurizio Cucchi (LietoColle, 2014), in «Smerilliana» n.18 nella sezione ‘Poesia italiana, sulle tracce di una generazione’ a cura di Franca Mancinelli (2015), nel «Bisestile di poesia» a cura di Alberto Pellegatta (EDB Edizioni, 2016). Il suo libro Pressioni è uscito nel 2017 nella collana ‘I giardini della Minerva’ diretta da Maurizio Cucchi (LietoColle). Sue poesie sono presenti nell’antologia Planetaria. 27 poeti del mondo nati dopo il 1985 a cura di Massimo Dagnino e Alberto Pellegatta (Taut).
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Fotografia © Jeff Wall
02/04/2021
